Monte Sole
Durata variabile
Coreografia Fabrizio Favale
Danzatori Vincenzo Cappuccio, Giulio Germano Cervi, Valentina Palmisano, Mirko Paparusso, Filippo Scotti
Produzione KLm
Commissionato da PerAspera Festival
Con il contributo di MIBACT / Regione Emilia-Romagna
Foto Eva Castellucci
MONTE SOLE è un lavoro coreografico che nasce originariamente nell’omonima località nel bolognese, tragicamente nota per l’eccidio nazifascista sul finire della seconda guerra mondiale.
Il lavoro, commissionato dal Festival PerAspera 2018, si è trovato a dover fare i conti con la potenza di quei luoghi che rievocano per sempre quegli eventi drammatici, e a fare i conti anche con la conseguente e radicale paralisi nel pensare di mettere in scena qualunque cosa.
L’unica cosa possibile mi sembrava far apparire qualcosa senza linguaggio, ossia senza una volontà di rispondere, chiedendo se i sentieri dell’epifania, dell’apparizione in sé, sono ancora possibili, chiedendo se è possibile dilatare un silenzio, creare un varco nella morsa di uno spazio serrato, poter far danzare cinque giovani ragazzi.
Eppure non era abbastanza, occorreva una distanza, vera, fisica, geografica: una distanza fatta di aria. Così ho scelto la collina di fronte, così da realizzare almeno quello spazio minimo di respiro affinché qualcosa d’altro potesse accadere: un luogo che guarda un altro luogo. Un luogo muto amico d’infanzia dell’altro luogo ferito a morte.
Un trattore guidato da un agricoltore gira in cerchio sulla spianata coltivata di una collina, poi vira e scompare di là. Cinque giovani senza alcun indumento, una ragazza e quattro ragazzi, appaiono da diverse direzioni dandosi appuntamento nello spiazzo coltivato. Danzano nel silenzio, e poi scompaiono anche loro di là dalla collina, in fila uno dietro l’altro.