GIULIANO

Presentato per la prima volta nella Rocchetta Mattei per il PerAspera Festival 2016.

 

Ideazione Fabrizio Favale
In collaborazione con Andrea Del Bianco
Danzatori Vincenzo Cappuccio, Andrea Del Bianco, Fabrizio Favale
Musiche Benjamin Britten
Con il contributo di MIBACT e Regione Emilia-Romagna

 

Foto Fabrizio Favale

 

 

Questo lavoro coreografico prende le mosse dalle memorie e le opere dell’imperatore Giuliano (331 – 363 d.C.), romanzate dallo scrittore americano Gore Vidal, che regna in un’epoca in cui il paganesimo greco-romano cedeva il passo a un’incalzante cristianesimo.
Lungi dal riportare in danza quelle vicende narrate, il lavoro raccoglie la struttura narrativa a tre voci del romanzo di Vidal (Prisco, Libanio e Giuliano), in un succedersi di danze perlopiù astratte e costruite secondo uno schema di dialogo, o corrispondenza epistolare, o, se vogliamo, di teatro Elisabettiano, dove si parla o si agisce alternativamente uno alla volta (Prisco e Libanio), più una forma isolata, intima, che non attende risposta, tipica dei racconti in forma di memorie (Giuliano). E ne raccoglie ciò che resta di un’ardente utopia, la grana immaginativa sottesa sia ai dialoghi sia alle memorie, amante di fuoco di mondi e modi del pensiero destinati alla scomparsa.
E ciò che resta è l’impalcatura volatile sulla quale poggia in bilico tutto il lavoro: vapore, fumo, qualche stecco sparuto.