FANTASMATA

Prima assoluta: arezzo/teatro pietro aretino 6 dicembre 2013 INVITO DI SOSTA_Spazi d’autore
Con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia Romagna, Comune di Bologna
Ringraziamo Alessandra Sini, Andrea Del Bianco e Alberto Trebbi per aver vegliato su questo lavoro.
Filippo Pagotto per la gentile concessione della sua voce.

 

Foto Jurgen Hoge

 

 

Un incontro con Fabrizio Favale

 

In FANTASMATA, nella formula di performance / lezione magistrale, Fabrizio Favale percorre in maniera fulminea e pulviscolare i suoi 15 anni di ricerche nell’ambito della coreografia. Mediato dalla voce di Filippo Pagotto, su un palcoscenico scarno e con poche luci sparute, che rendono il buio appena meno buio, il danzatore agisce come se sgranasse un’akṣamālā, una collana di noci, e a ogni noce corrisponde un’intuizione, una domanda, un desiderio, un travestimento, una vampa, un ricordo, un fantasma, una danza, un’infanzia, un sentiero, un’arsura, un’assenza.

 

Con 9 danze di Fabrizio Favale e la voce di Filippo Pagotto

 

 

Anticipiamo qui una parte del testo:
[…] Ma noi vogliamo dimostrare che forse non è l’uomo ad essere l’oggetto prediletto della danza, ma qualcosa d’irraggiungibile, stellare.
[…] la danza somiglia sempre meno a noi e sempre più a un evocare che non ha oggetto. Un evocare un altrove che desideriamo ardentemente, ma che non sappiamo cos’è. De-siderio, è qualcosa che riguarda le stelle: la danza, dunque, è da sempre siderale.